Magnum Buttafuoco
Il prezzo originale era: €32.00.€23.00Il prezzo attuale è: €23.00.
Due bottiglie da 1,5 litri ad un prezzo irripetibile!
- Vendemmia
- 2015
- Uve Base
- Croatina, Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto
- Note sensoriali
- Visive
- rosso rubino vivace con riflessi violacei.
- Olfattive
- buona intensità, penetrante, con una leggera nota di liquirizia, confettura di ribes con sfumature speziate.
- Gustative
- corposo, netto, rotondo e robusto.
Il Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese è un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Pavia. Si ottiene tradizionalmente dalla vinificazione congiunta dei vitigni Croatina (localmente chiamato anche Bonarda), Barbera, Uva Rara e Ughetta di Canneto, coltivati su versanti ben esposti e spesso molto ripidi, in una ristretta area collinare dell’Oltrepò Pavese orientale, corrispondente al territorio di sette comuni: Canneto Pavese, Castana, Montescano, Cigognola, Pietra de Giorgi, Broni e Stradella. Viene prodotto nelle versioni: fermo (anche a lungo invecchiamento), vivace e frizzante. Già considerato una tipologia della DOC Oltrepò Pavese, con DM 03/08/2010 ha ottenuto la qualifica di DOC a sé stante con la denominazione ufficiale di Buttafuoco dell’Oltrepò Pavese o Buttafuoco.
Un po’ di storia…
Il nome pare derivare dal dialettale “al buta me al fogh”, che significa: “scalda – risveglia come il fuoco”, in relazione al fatto che si tratta di un vino di carattere e corpo. Un’altra spiegazione, più fantasiosa, è connessa anche all’effigie adottata dal Club del Buttafuoco: un ovale chiuso da due nastri rossi, simbolo del torrente Versa e del torrente Scuropasso, i due corsi d’acqua in cui è racchiusa la zona di produzione. L’ovale contiene l’immagine di un veliero con vele infuocate. La spiegazione della presenza del veliero è la seguente. Nella seconda metà dell’ ‘800, racconta la leggenda, la Marina Imperiale austro – ungarica varò una nave a cui fu dato il nome di Buttafuoco in ricordo di una compagnia di marinai dislocati a Stradella per il traghettamento sul fiume Po e occupati a combattere contro l’esercito del Regno di Sardegna in Oltrepò. Più che occuparsi dell’acqua di fiume, i marinai si sarebbero però occupati del vino di cantina, compiendo scorribande tra le botti e le bottiglie del rosso d’Oltrepò. E la bontà del vino rosso Buttafuoco, sempre secondo la leggenda, avrebbe a tal punto mitigato gli animi dei soldati imperiali da renderli facilmente propensi più a operazioni di pace che ad operazioni di guerra contro le truppe piemontesi e la popolazione locale.